An Education

Twickenham, periferia di Londra, 1961. La sedicenne Jenny Miller è una bella e diligente studentessa orientata verso l'università di Oxford. La ragazza aspira alla vita eccitante e bohemienne di Parigi, ma per ora deve accontentarsi di sognarla chiusa nella sua cameretta intonando le canzoni di Juliette Gréco, la sua cantante preferita. Un giorno, Jenny incontra l'affascinante trentenne David Goldman, che oltre farla innamorare la introduce nella bella vita londinese che la giovane ha sempre desiderato, portandola a trascurare gli studi e aumentando la sua impazienza di diventare adulta.

RECENSIONE DEL FILM
Tra le pellicole che hanno goduto dell’allargamento da cinque a dieci nomination per la categoria di miglior film agli Oscar del 2009 c’è sicuramente “An education” di Lone Scherfig, una produzione britannica che ha lasciato impressioni più che positive in vari festival in giro per il mondo, guadagnandosi così un posto nell’ambita decina (non dimentichiamo comunque anche le candidature per la miglior sceneggiatura e per la miglior attrice protagonista, Carey Mulligan). Scritto dal noto romanziere Nick Hornby, al suo secondo adattamento cinematografico, sulla base delle memorie autobiografiche della giornalista Lynn Barber pubblicate sulla rivista “Granta”, “An education” è un prodotto che merita tutte le attenzioni che ha avuto.

La storia narrata nel film segue un periodo cruciale nell’esistenza di una sedicenne, Jenny Miller, combattuta fra le prospettive di una vita senza sorprese e le attenzioni di un apparente principe azzurro che si offre di portarla via dalla mediocrità, il tutto nella realtà perbenista della Londra anni ‘60. Coltivare un sogno o rimanere con i piedi per terra? Continuare a studiare o cogliere il cosiddetto attimo fuggente? Questi sono i dubbi che affliggono Jenny e che riescono a suscitare un vivo interesse nello spettatore; un interesse che è nutrito anche da dialoghi che non suonano mai banali, da personaggi (sia principali che secondari) ben costruiti e da un background sociale tratteggiato con mano al contempo leggera e precisa.

Ottimo il contributo offerto dal cast. La migliore è Carey Mulligan, al suo primo ruolo da protagonista, la quale dimostra grande talento in una parte non semplice (talvolta, la Mulligan ha un che di Audrey Hepburn). Meritano menzione anche Alfred Molina (il padre di Jenny), che da un po’ non si vedeva a questi livelli, ed il sempre bravo Peter Sarsgaard (peccato che Hollywood non gli dia grande spazio). Per concludere, “An education” è una pellicola che non manca di grazia, equilibrata e non superficiale nel raccontare la piccola storia di una ragazza e della sua ricerca della felicità.

Fonte FILMEDVD